Ho mangiato troppo

ho mangiato troppo

Capita di pensare “ho mangiato troppo” dopo un pranzo o una cena in famiglia o fra amici. Se stai passando a un’alimentazione sana e sei ancora nella fase in cui non ti accorgi durante il festoso pasto di star mangiando troppo, come se fossi ipnotizzato, questo articolo è per te.

Ho mangiato troppo, ma me ne rendo conto dopo

E’ un fenomeno frequente. Ci sono passato attraverso, e non è stato un passaggio facile. Le ragioni per cui “ho mangiato troppo” fanno parte del nostro modo di essere e di vivere attuale.

È il risultato del nostro passato. Nessuno ha mai sperimentato una nascita senza problemi, seguita da un’infanzia senza problemi e da un’adolescenza altrettanto senza problemi. La vita attuale non è senza problemi, almeno non sempre.

Non sto parlando di nascita traumatica, infanzia infelice, adolescenza isterica. Indipendentemente da cosa siano state caratterizzate queste fasi della crescita e sviluppo, sono perfette per ognuno di noi.

Gli avvenimenti che incontriamo nella vita generano in ognuno di noi degli stati d’animo. Fra questi la sensazione che ci manchi qualcosa per essere felici è quello che più frequentemente si inserisce fra tutti gli altri.

È lo strumento che ci ha inviato l’Universo per permetterci di evolvere. È la sensazione che ci spinge a cercare ciò che pensiamo che possa riempire un vuoto interiore che ci accompagna per tutta la vita. Passiamo alla ricerca delle cose che ci renderanno felici una volta ottenute, a partire dalle più banali come una bella macchina, dei soldi, dei bei vestiti, una bella casa. Seguono la bella moglie con tutte le misure a posto, il marito abbiente e brillante, poi il compagno o la compagna ideale, l’anima gemella, la mia metà che mi completa che ho perduto nel peregrinare delle vite, il risveglio, l’illuminazione, ecc., c’è una miriade di libri sul soggetto che ti suggerisce le cose che ti mancano e come puoi averle. Oppure puoi buttarti in politica e ottenere tutte queste cose in un colpo solo.

Dopo essere passato attraverso tutto questo il vuoto interiore, la sensazione che manchi qualcosa, c’è ancora. Il suo scopo è portarti a trovare la risposta a una domanda, anzi alla domanda: “Chi sono?”.

Una volta trovata la risposta, la sensazione ha assolto la sua funzione e scompare.

Da quel momento potrai disporre di qualunque cosa, oggetto, condizione o connessione, o rifiutarle, senza esserne dipendente e assuefatto.

Ho mangiato troppo, per colmare il mio vuoto interiore

Lo pensavo anch’io, e dicevo anche ad altri che quella era la ragione per cui hanno mangiato troppo.

Non è vero al 100%. Ci ritroviamo in quella situazione non per colmare il vuoto, ma per zittirlo, per dirgli di smettere di tormentarci. Non vogliamo trovare la risposta a “Chi sono?”. E quindi mangiamo fino a quando il corpo ha altro di cui preoccuparsi e la mente è al momento troppo ottusa per occuparsi di tale problema esistenziale.

Ho mangiato troppo, cosa posso fare ora? Vomitare

A fine pasto, dopo il caffè e l’ammazzacaffè o il caffè d’orzo e l’ammazzacaffè analcolico alternativo, ormai trovi di tutto, se nella mente sedata arriva il pensiero “ho mangiato troppo”, puoi prevedere come passerai la notte al momento di andare a dormire. O il pomeriggio se si tratta di un pranzo.

Mi ricordo i natali passati quando ogni letto e divano era occupato dai parenti, e qualcuno compariva in cucina aprendo un’anta dopo l’altra in cerca di bicarbonato, bustine di camomilla o di menta.

Una soluzione valida da me adottata è aspettare una decina di minuti per convincersi che ora il nostro senso del gusto è soddisfatto, nel mentre bere un paio di bicchieri d’acqua, poi recarsi in bagno e provocare il vomito cacciandosi due dita in gola.

Ci sono parecchi siti che offrono soluzioni per chi ha mangiato troppo, tutte carinissime e coccolose, il vomito non viene elencato fra i rimedi.

Quando uno vomita di solito riporta: “Sto male! Ho vomitato!” In realtà stava male prima di vomitare, il meccanismo di difesa del corpo è intervenuto e lo ha liberato di ciò che lo faceva star male e lo stava intossicando. Infatti dopo si sta nettamente meglio.

Ritengo il vomito una benedizione. In questa società è stato declassato a sintomo di cattiva salute, come pure la diarrea, ma in realtà sono meccanismi del corpo per liberarsi di tossine.

In passato gli emetici (letteralmente “che provoca emesi” (gr. eme(ein), vomitare) erano usati come purghe drastiche. In diverse culture il vomito viene considerato una forma di purga.

Se non avessimo addormentato i vari meccanismi automatici di difesa del corpo non arriveremmo a mangiare fino a star male: vomiteremmo prima. Il vomito è stato per me un ottimo rimedio.

Ho mangiato troppo, non riesco a dormire

Sei tornato da una cena, non hai vomitato, senti lo stomaco in subbuglio e prevedi una notte di sonno agitato.

Quando adolescente tornavo da serate con amici che potevano essere classificate veri e propri bagordi usavo un rimedio che mi aveva insegnato la mamma di un amico.

In un bicchiere mettevo un cucchiaio di bicarbonato di sodio, ci versavo il succo di un limone, lo rimestavo velocemente e immediatamente bevevo quell’esplosione di schiuma. Subito dopo bevevo uno o due bicchieri di acqua.

Non dovevo aspettare molto, dei rutti liberatori, che mi ricordavano cosa avevo mangiato e bevuto, portavano immediato sollievo. A volte invece dei rutti compariva il vomito. Entrambe le manifestazioni erano altrettanto liberatorie.

Completa l’opera con un clistere

Un clistere di acqua con un cucchiaino di sale o anche un clistere di caffè potrebbero aiutare. I clisteri svuotano il colon o intestino crasso, la parte finale del sistema digestivo, non agiscono direttamente sullo stomaco, dove al momento risiede la causa del malessere.

Facendo un clistere prima di andare a letto aiuta a preparare il colon a ricevere le feci del pasto eccessivo e il processo avviene più velocemente.

E importante fare un clistere anche una volta alzati, per eliminare al più presto le tossine e i rifiuti ora presenti nel colon.

Ho mangiato troppo, dopo i vari rimedi cosa posso fare?

Il mattino dopo potresti prendere un po’ di fermenti lattici e astenerti dal mangiare cibi solidi.

Dei succhi estratti di frutta e verdura potrebbero essere il menù per quel giorno, se puoi riposa, ma se il malessere è già passato potresti lavorare normalmente.

Il lunedì è il giorno in cui si registra il maggior numero di assenze. Fra le cause, oltre all’avversione a dover riprendere la settimana facendo un lavoro che non piace, c’è il malessere susseguente ad aver mangiato troppo il giorno prima.

Come posso evitare di mangiare troppo?

I consigli che vengono dati sono parecchi, il più frequente è di mangiare della frutta o fare un pinzimonio di verdure prima di recarsi all’appuntamento conviviale. Non sempre funziona, a volte si finisce per mangiare avidamente tutte le prelibatezze offerte.

Il problema conseguente al mangiare troppo non riguarda solo cibi come carne e pesce, arrosti e stufati, formaggi, ma anche alimenti vegetariani o vegani, vegano non significa automaticamente sano.

Ammesso e non concesso che siano tutti sani, l’eccesso in ogni caso ci porta a considerare “Ho mangiato troppo”. Arnold Ehret nei suoi libri spiega che anche il cibo idealmente perfetto quando consumato in eccesso diventa fonte di malattia.

La conoscenza fornita da Arnold Ehret mi ha reso più facile astenermi dal mangiare troppo e male.

Occorre anche disciplinarsi, il vuoto interiore chiede di essere riempito ad ogni momento, ma la conoscenza su ciò che avviene nel corpo a seconda di cosa vi introduci mi ha aiutato a vincere molte battaglie. Sapere è potere. E non ho avuto più bisogno di chiedere come rimediare agli eccessi e alle conseguenze di un’alimentazione sbagliata.

Qui puoi acquistare i libri originali da me tradotti sul Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco–>

Potresti acquistarli anche su altri portali, ma se vai sulla mia libreria, a pari condizioni e scontati del 15%, mi supporterai maggiormente nel mantenere il sito e per scrivere articoli che potrebbero esserti utili.

Diversamente quasi tutto il ricavato se lo prenderanno gli altri grossi portali, e non hai idea di quanto mangiano in eccesso, e senza avere il problema di dire “ho mangiato troppo!”

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Di Luciano Gianazza

Dopo aver sperimentato i benefici degli insegnamenti di Ehret, ho deciso tradurre e pubblicare il suo capolavoro "Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco" per renderne possibile la lettura e la pratica al pubblico italiano. Era il dicembre 2005 e due anni dopo, nel 2007, il libro è stato riveduto e corretto e pubblicato nello stato dell'arte dalla Juppiter Consulting Publishing Co®. Nel 2013 è stata pubblicata la seconda edizione ampliata nella collana Ehretismo®. Nel frattempo l'opera di Arnold Ehret è stata completata con la traduzione e la pubblicazione degli altri suoi 5 libri. Molte persone hanno confermato con i risultati ottenuti mettendo in pratica il “Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco” la validità degli insegnamenti di Ehret.